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Raccomandazioni

Un recital eccezionale !

Dopo il successo del recital Mozart dato l’anno scorso, Jean Dubé ci fa il piacere di ritornare nel nostro Comune con un programma brillante e virtuoso che ci meraviglierà di nuovo. Non c’è dubbio che i melomani saranno molto soddisfatti da qualsiasi opera egli interpreterà : lo stile di Jean Dubé abbina la forza con la dolcezza, la qualità del suo tocco è eccezionale e la sua musicalità di una rara finezza. Pubblicato su Internet dal Comune dell’Undicesimo Distretto di Parigi, Francia, il 10 Luglio 2007

Sin dal primo turno del Concorso Liszt, Jean Dubé mi è apparso molto chiaramente come un musicista veramente speciale : mostra un grande rispetto verso lo stile dei brani interpretati, possiede un suono eccellente ed una massima maestria del pianoforte che suona senza il minimo sforzo. È stata quindi una grande soddisfazione constatare che gli altri componenti della giuria erano dello mio stesso parere. L’arte del Dubé è del tutto eccezionale e merita le più alte raccomandazioni. Leslie Howard, pianiste, (pianista, componente di giuria del concorso Liszt di Utrecht 2002), Londra Aprile 2004

La rapsodia ungherese n°2 è di sicuro l’opera più celebre di Liszt. Verso la fine del passaggio veloce, Liszt scrive “Cadenza ad libitum”, et molti pianisti hanno introdotto a questo punto le loro proprie improvvizzazioni, specialmente Eugène d’Albert e Sergio Rachmaninov. Jean Dubé, senza alcuna paura, ma con una necessaria grande dose di sicurezza et d’ audacia, sorpassa coraggiosamente la difficoltà coll’improvvisare una cadenza della sua composizione da far rizzar i capelli sulla testa! Leslie Howard, Londra 2003

Jean Dubé è non solo un pianista brillante ma anche un musicista profondo ed originale. Lo si può considerare come l’una delle maggiori speranze del pianoforte attuale. Jean Guillou, organista, Parigi, 2001

A solo dodici anni, Jean Dubé colpiva già con la sua maestria, la sua profonda musicalità, la sua potentissima memoria, la sua tecnica senza limiti e la sua eccezionale capacità di assimilazione: ho visto per lui un grande avvenire. Il suo curriculum mostra che non mi ero sbagliata. Lo faccio studiare da otto anni. Ha già iniziato una grandissima carriera. Jacqueline Robin, Insegnante onoraria del Conservatorio Superiore di Musica e di Danza di Parigi, 93 dischi, e 5 « Grand Prix du Disque », Parigi, 2000


Jean Dubé si pone senz’alcun dubbio tra i più bravi pianisti della sua generazione. Possiede una stravolgente tecnica che gli permette d’interpretare le opere più difficili del repertorio con una facilità da invidiare. È pure capace di produrre un suono enorme come pure di suonare con una delicatezza estrema. È un musicista nato che suona davanti al pubblico con energia, passione ed entusiasma. Predico per Jean Dubé un avvenire importante nella professione musicale. John O’Conor, Direttore dell’Accademia Reale Irlandese di Musica, Direttore Artistico del Concorso Internazionale di Pianoforte AXA di Dublino, 2001

Un’interpretazione fantastica, un grande successo presso gli telespettatori, un meraviglioso pianista che ci affascina con la sua raffinatezza. Abbiamo fretta di riascoltarlo.Ayako Murano, Produttrice di NHK, Televisione nazionale Giapponese, Tokyo 1995

Jean Dubé: da piccolo faceva istintivamente musica come Hamilton faceva istintivamente matematica o Leibniz filosofia. C’è una notevole differenza tra questo tipo di genio che s’incontra una volta sola nella carriera e tutti gli altri allievi che sono bravissimi, brillantissimi ma anche molto più numerosi. André Peyregne, Direttore del Conservatorio Nazionale Regionale di Nizza,Le Monde de la Musique, novembre 1995

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